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calze elastiche

Calze elastiche: come funziona la contenzione

Per curare, contrastare o prevenire alcune patologie quali, ad esempio, le vene varicose, sindrome post-trombotica o malattie del sistema linfatico, si è soliti ricorrere all’utilizzo di calze elastiche e ad una terapia di elastocompressione.

Questa terapia consiste nell’effettuare una pressione dall’esterno verso l’interno della gamba, andando a ridurre il calibro delle vene dilatate ed aumentando la velocità del flusso della circolazione venosa.

Le calze elastiche (o anche le bende per la contenzione) rientrano a tutti gli effetti tra i dispositivi medici, per cui non vanno utilizzate secondo la percezione del paziente, ma su precise indicazioni del medico.

Esistono diverse taglie ed è possibile scegliere tra calze di serie oppure prodotte su misura. Viste la varietà di dimensioni e compressioni possibili, è necessario che vadano correttamente prescritte e misurate

Senza indicazioni del medico le calze elastiche possono risultare inutili e/o, in alcuni casi, dannose: basti pensare alle persone affette da diabete, dermatiti o patologie arteriose.

Le fasce elastiche vanno indossate quando si è ancora a letto, per cercare di farle agire sugli arti in assenza di gonfiori, favorendo il flusso venoso e/o linfatico. Soprattutto in caso di azione preventiva è consigliato utilizzarle in associazione ad una concreta attività motoria per ottenere risultati migliori. 

La loro azione è particolarmente efficace nelle fasi iniziali della malattia, riuscendo spesso a bloccarne l’evoluzione. Proprio per questo sono molti i medici che ne prescrivono l’utilizzo.

Non tutte le calze sono uguali e, a seconda della pressione che esercitano (e quindi dell’utilizzo che se ne fa), vengono divise in preventive e terapeutiche.

Queste ultime, nello specifico, esercitano una pressione (che si misura alla caviglia) che parte da circa 20 mmHg e possono essere così ulteriormente suddivise:

  • Classe di compressione I (fino a 20 mmHg);
  • Classe di compressione II (compreso tra 21-32 mmHg);
  • Classe di compressione III (compreso tra 33-46 mmHg);
  • Classe di compressione IV (compressione maggiore di 49 mmHg).

Per cercare di prolungare l’efficacia delle calze elastiche è possibile seguire alcune indicazioni: è opportuno lavarle dopo averle utilizzate più volte ed è consigliato farlo a mano, a bassa temperatura e utilizzando sapone non aggressivo; una volta terminato il lavaggio, assicurarsi che il sapone sia stato sciacquato correttamente ed evitare di strizzare le calze violentemente, evitando quindi che si danneggino; quando si indossano si possono utilizzare dei guanti, sia per facilitare la pratica, sia per evitare di danneggiare le calze con unghie e/o anelli.

In caso di danni o lesioni al tessuto che costituisce le calze, è necessario sostituirle.

I nostri professionisti sono disponibili presso le sedi di Ortopedia Pellegrini, per illustrarvi tutte le alternative possibili ed assistervi nella scelta migliore per le vostre esigenze.