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gomito del tennista epicondilite

Il gomito del tennista: cos’è e come si cura l’epicondilite

È molto probabile che almeno una volta nella vita capiti di sentir parlare del cosiddetto “gomito del tennista”: purtroppo si tratta di una patologia, l’epicondilite, che, a differenza di quanto il nome non faccia pensare, colpisce anche tante altre persone che non praticano il famoso sport e arriva a comportare conseguenze anche gravi.

Si tratta di un’infiammazione che interessa i tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio al gomito (epicondilo laterale). Lo svolgimento di alcune attività (che siano lavorative o ludico/ricreative) in maniera continuativa, che comportino movimenti ripetuti del braccio, possono far si che si verifichino dei traumi o delle lesioni nella zona dell’epicondilo e causare i sintomi di questa malattia. 

È un disturbo piuttosto diffuso che colpisce soprattutto la fascia d’età che va dai 25 ai 50 anni: tra le categorie di lavoratori più colpite troviamo sicuramente pittori e muratori, oltre che musicisti e i tanti che utilizzano un mouse. Chi lavora molte ore al pc può, nel tempo, soffrire di tendinopatia (che non a caso è chiamata tendinite da mouse), che diventa talvolta la causa di sindromi come quelle del gomito del tennista e del tunnel carpale. Da citare, come possibili cause scatenanti di questa patologia, anche le problematiche alla cervicale che possono facilmente estendersi alle braccia.

Infiammazione e dolore al gomito sono i primi sintomi dell’epicondilite. Dolori che facilmente possono coinvolgere anche polso e mano. In casi più gravi è possibile che la zona interessata risulti arrossata e gonfia. Ulteriori sintomi possono essere una debolezza estrema dell’arto, impedendo al paziente di riuscire a compiere anche delle azioni semplici. 

La diagnosi avviene solitamente attraverso un movimento meccanico che l’ortopedico fa compiere al paziente: partendo dal gomito piegato, si richiede di distendere il braccio per superare la pressione opposta esercitata dal medico. Se ne consegue un dolore al gomito, si può diagnosticare l’epicondilite, da confermare, eventualmente, con una radiografia o un’ecografia. 

A seconda della gravità della situazione esistono diverse cure, anche se il primo consiglio è uguale per tutti ed è il riposo forzato: stop ai movimenti ripetitivi che hanno causato il problema. Per aiutare il braccio a recuperare è possibile utilizzare dei tutori (diversi a seconda dello scopo). 

Solitamente si procede attraverso riposo e farmaci che possano aiutare a far rientrare l’infiammazione, anche se può capitare che la situazione sia talmente grave che ci sia bisogno di intervenire chirurgicamente. 

Come per altre patologie, la prevenzione aiuta ad evitare l’epicondilite. Una maggiore attenzione alla postura che si mantiene durante i movimenti ripetitivi e agli sforzi che si compiono, consente di capire qual è l’origine del problema e ad evitare che si presenti e/o ripresenti.