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saturimetro coronavirus

Saturimetro: come funziona e perché è diventato importante durante il coronavirus

Diventato fondamentale, purtroppo, per cause spiacevoli, ormai il saturimetro è entrato a far parte degli strumenti presenti in ogni casa, sia per come funziona, sia perché consente di tenere sotto controllo il coronavirus.

Grazie a questo piccolo apparecchio, infatti, è possibile misurare la saturimetria, ossia la quantità di ossigeno legata all’emoglobina nel sangue, la cosiddetta ossigenazione del sangue, in rapporto alla quantità totale di emoglobina circolante. 

E questo è diventato particolarmente importante durante il coronavirus, perché consentiva di valutare la funzionalità respiratoria attraverso due valori: la saturazione di ossigeno (percentuale di emoglobina satura di ossigeno) e la frequenza cardiaca.

La maggior parte dei casi più gravi di pazienti affetti da Covid-19, infatti, presenta difficoltà respiratorie, dovute talvolta a polmonite interstiziale. L’infezione può attaccare gli alveoli polmonari, responsabili degli scambi gassosi tra aria e sangue, andando a determinare un calo della saturazione, ossia della percentuale di ossigeno che si lega all’emoglobina, ed una conseguente riduzione di ossigeno che arriva agli organi tramite il sangue. 

Diventa facile intuire l’importanza del saturimetro come parametro per valutare la presenza di un’infezione da coronavirus e/o capirne la gravità. Se la misurazione della saturimetria dovesse riportare un valore inferiore al 94%, è consigliato rivolgersi al proprio medico per valutare se ci siano le condizioni per un’ulteriore verifica più approfondita (che sia in ospedale o a casa a seconda del caso specifico).

L’acquisto di un saturimetro è stato proprio consigliato a tutti i pazienti positivi al tampone per il coronavirus e isolati a casa. Tenere sotto controllo questo parametro, consente ai pazienti di monitorare l’andamento dell’infezione e di intervenire prima di un aggravamento eccessivo della situazione.

Quello che rende particolarmente speciale il saturimetro è la sua semplicità di utilizzo, insieme alla rapidità del test e al suo essere indolore. Basta accenderlo, infilare il proprio dito all’interno e attendere qualche secondo che il saturimetro rilevi saturazione di ossigeno e frequenza cardiaca. Solitamente si utilizza il dito, ma in alcuni casi è possibile utilizzare il lobo dell’orecchio oppure, come accade per i neonati, un dito del piede. 

Un valore superiore al 95% è da considerarsi normale, mentre se la saturazione di ossigeno nel sangue è inferiore a questo livello si parla di ipossemia. Questa può essere lieve, se il valore è compreso tra 94% e 91%, moderata, se il valore è tra 90% e 86%, o grave, se la percentuale è sotto l’85%.  

Per qualsiasi informazione o per acquistarne uno, Ortopedia Pellegrini è a disposizione dei propri clienti.