Qual è la differenza tra lombalgia e lombosciatalgia?
Sono in tanti, al giorno d’oggi, a soffrire di cronici o saltuari dolori alla schiena, spesso riconducibili ad un’errata postura durante le ore lavorative o ad uno scorretto sollevamento di pesi.
Tra i più comuni disturbi rientrano la lombalgia e la lombosciatalgia: quando si verifica uno di questi due dolori succede spesso di confonderli, ma alla base del problema c’è una differenza sostanziale che dipende dalla zona interessata.
Lombalgia
Quando parliamo di lombalgia si intende un dolore che interessa la zona lombare e sacrale, in corrispondenza della parte inferiore della schiena. Mediamente non ha una causa specifica, ma dipende da diversi fattori.
Tensioni di origine muscolare, tendinea o legamentosa all’area lombare insieme ad anomalie scheletriche (come la scoliosi) e problematiche ai dischi della colonna vertebrale, sono tra le principali cause di una lombalgia.
Anche senza individuarne la causa, nella maggior parte dei casi la lombalgia è un problema che si risolve entro due settimane. Quando è così si parla di lombalgia acuta ed è spesso associata al comune colpo della strega. Quando invece si cronicizza può avere una durata quantificabile in mesi. Solo in una minoranza di pazienti, la lombalgia è associata a problemi più gravi come un’ernia o ad una degenerazione dei dischi vertebrali.
Lombosciatalgia
A differenza della lombalgia, quando il dolore si estende anche alle gambe, coinvolgendo il nervo sciatico, si parla di lombosciatalgia. Anche in questo caso il problema può sorgere senza un motivo apparente o in seguito a contusioni.
La lombosciatalgia si verifica con dolori alla schiena, alla zona dei glutei, o alle gambe. In alternativa a delle fitte lancinanti, si può presentare con sintomi quali formicolio o intorpidimento. Le cause vanno spesso ricercate nella compressione o irritazione del nervo sciatico che va a creare un’infiammazione.
Come rimediare
L’applicazione di borse dell’acqua sulla zona interessata può sicuramente alleviare il dolore e con il tempo far rientrare l’infiammazione, ma non sempre basta. Se si utilizza il calore andiamo a ridurre gli spasmi muscolari, mentre il ghiaccio ed il freddo incidono su gonfiore, infiammazione e tensione muscolare.
Soprattutto se il dolore si cronicizza e ritorna più volte è opportuno rivolgersi ad un fisioterapista o ad un ortopedico per valutare un trattamento riabilitativo adatto a migliorare la propria postura, rinforzare la muscolatura ed aumentare la flessibilità della schiena.
In caso di necessità è possibile contattare la nostra assistenza per richiedere un consulto o esami specifici.