
Distorsione alla caviglia: come guarire dopo una “storta”
La distorsione alla caviglia è un problema molto diffuso, soprattutto in chi pratica sport. Solo nel nostro paese si contano circa 5000 traumi distorsivi ogni giorno.
Si tratta di una lesione che può essere molto dolorosa, motivo per il quale è opportuno fare attenzione a non effettuare movimenti bruschi e a prendere le dovute precauzioni. Ma cerchiamo di capire cos’è nello specifico una distorsione alla caviglia e soprattutto quali sono i possibili rimedi.
Distorsione alla caviglia: cos’è
Una distorsione alla caviglia è un fenomeno che si verifica a seguito di un eccessivo piegamento dell’articolazione. Si tratta dunque di una lesione che può riguardare muscoli e tendini. Quelle più frequenti si verificano sulla zona esterna della caviglia e sono caratterizzate dalla comparsa di sintomi come rigonfiamento e dolore. La distorsione alla caviglia deve essere distinta dalla lussazione, che consiste invece nello spostamento dei due capi articolari.
Si può incorrere in una distorsione in qualsiasi momento, ma chi pratica alcuni sport ha una probabilità maggiore. In particolare secondo le statistiche lo sport più pericoloso in questo senso è la pallavolo (56%), seguita da basket (55%) e calcio (51%).
Tuttavia, la distorsione può dipendere anche da fattori indipendenti ai movimenti effettuati, come ad esempio il peso. Nei soggetti obesi infatti anche una semplice caduta può avere ripercussioni negative sulla caviglia.
Ad ogni modo, alla radice del problema vi è sempre un trauma, che può essere dovuto non solo a cadute ma anche ad un atterraggio sbagliato dopo un salto.
I diversi gradi della distorsione
L’entità del danno provocato alla caviglia varia in base all’allungamento del legamento e a seconda del fatto che l’articolazione sia instabile o meno. In particolare si possono avere tre gradi diversi del fenomeno:
- Grado 1: l’allungamento del legamento è lieve e non vi è un’instabilità congiunta;
- Grado 2: il legamento si rompe parzialmente, ma l’instabilità è ancora lieve;
- Grado 3: il legamento si rompe completamente e si verifica anche un’instabilità articolare.
Distorsione alla caviglia: come guarire
Il trattamento della distorsione alla caviglia dipende ovviamente dall’entità del danno.
Un primo passo da fare è capire se il trauma è lieve o meno. Per constatarlo è necessario valutare attentamente i sintomi: il gonfiore ad esempio può insorgere in entrambi i casi, ma se comprende tutta l’articolazione ed è unito ad un dolore molto forte, è opportuno effettuare una radiografia, in modo da capire a quale grado appartiene il danno.
Nella fase acuta del dolore può essere una buona soluzione utilizzare degli impacchi freddi, che possono aiutare a ridurre il gonfiore. Inoltre è necessario immobilizzare immediatamente la gamba e applicare un bendaggio sulla parte danneggiata. Al fine di favorire la riduzione dell’edema è importante mantenere elevata la gamba.
Nei giorni successivi al trauma la regola d’oro da rispettare è riposare e astenersi da qualsiasi tipo di sforzo. Per favorire un decorso rapido può essere utile anche indossare un tutore, in maniera tale da fornire la massima stabilità all’area colpita. Anche in questa fase è necessario continuare ad applicare il ghiaccio per almeno 10/20 minuti. In questo modo infatti si permetterà di ridurre il flusso sanguigno e quindi il gonfiore e il dolore. Inoltre è necessario anche effettuare la compressione attraverso l’utilizzo di una benda intorno alla caviglia, un ottimo metodo per aumentare la stabilità dell’articolazione.
Quando i sintomi iniziano a diminuire, può essere utile ricominciare a camminare gradualmente, cercando di stare comunque attenti ai movimenti effettuati. Gran parte delle distorsioni guariscono nel giro di poche settimane.
In ogni caso è bene agire preventivamente, rispettando una serie di regole che permettono di evitare il problema alla fonte. Ad esempio è opportuno mantenere un peso normale, in quanto, come abbiamo già visto, nelle persone obese o in sovrappeso il rischio di incorrere in distorsioni è decisamente superiore. Bisogna poi evitare di svolgere le attività più a rischio senza aver effettuato un riscaldamento preliminare e, infine, è necessario utilizzare la giusta calzatura: una scarpa poco adatta può essere la causa principale del fenomeno.