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Magnetoterapia: come funziona e a cosa serve

Negli ultimi anni si sente sempre più parlare della cosiddetta magnetoterapia, ma cos’è nello specifico? Si tratta di una tecnica di fisioterapia che fa uso di onde elettromagnetiche per stimolare la rigenerazione dei tessuti a seguito di traumi o lesioni. In altre parole, attraverso l’applicazione della magnetoterapia si possono ottenere diversi benefici. 

In questo articolo cercheremo di vedere più da vicino in cosa consiste la tecnica, andando a capire come funziona e quando si applica.   

Magnetoterapia cos’è e come funziona

Il termine magnetoterapia sta ad indicare una metodologia di fisioterapia che, attraverso l’utilizzo di onde elettromagnetiche che interagiscono con le cellule, stimola la rigenerazione dei tessuti a seguito di eventi traumatici. Infatti, le cellule del nostro organismo posseggono un potenziale elettrico. La magnetoterapia non fa altro che sfruttare i campi magnetici pulsanti nel nostro corpo. In particolare, per funzionare utilizza uno strumento formato da un solenoide, ovvero un avvolgimento elettrico di forma cilindrica che genera un campo elettromagnetico con frequenze diverse. 

Le frequenze variano a seconda del disturbo da curare. Nello specifico, le frequenze ad intensità molto alta, con un livello di Gauss superiore ai 70, vengono impiegate nei processi di sferzata biologiche e hanno un effetto analgesico e antinfiammatorio. Viceversa, le frequenze basse servono a stimolare l’attività biologica e a favorire la rigenerazione dei tessuti.

I magneti utilizzati in questa tecnica hanno una forma rettangolare e sono composti da un velcro sul quale poter applicare delle fasce. Quest’ultime possono essere di diverse tipologie e variano a seconda dell’uso che se ne fa. In alcuni casi le fasce hanno dei magneti incorporati. Prima di effettuare la magnetoterapia e al fine di garantirne un buon funzionamento, il soggetto deve necessariamente eliminare ogni parte metallica che indossa, come ad esempio orologi, cinture o monetine, così come anche le carte magnetiche, al fine di evitarne una smagnetizzazione. 

Prima di effettuare la seduta poi il paziente deve fornire anche informazioni sull’età, sull’altezza e sul peso. Dopodiché, si procede con la calibratura e l’applicazione dei magneti nella zona interessata. Gli strumenti utilizzati non necessitano di un intervento esterno e vanno in automatico, ad eccezione della parte finale della seduta che consiste nella rimozione dei magneti. Le sedute hanno una durata che va dai 20 ai 35 minuti. Gli esperti ritengono che una seduta davvero efficace non debba essere inferiore ai 30 minuti. Per quanto riguarda invece la durata del trattamento, solitamente è previsto un ciclo di 10/30 sedute.

È bene specificare che la magnetoterapia utilizza onde non ionizzanti e quindi non invasive. Pertanto non vi è alcun tipo di rischio per la salute del paziente, in quanto le onde non vengono assorbite dal corpo umano. 

A cosa serve la magnetoterapia

La tecnica della magnetoterapia comporta un’azione antinfiammatoria e un effetto antidolorifico. Inoltre, consente di accelerare la calcificazione delle fratture e migliorare la circolazione del sangue.

La magnetoterapia può essere applicata in diversi ambiti e per diverse patologie. Ad esempio, può essere utile per chi soffre di piaghe, ulcere, ustioni, psoriasi, osteoporosi e artrosi. Può essere altresì utilizzata per le fratture ossee, ritardi di consolidazione e anche in caso di ulcere da decubito, epicondiliti o edema. 

Quando la magnetoterapia è controindicata?

Abbiamo visto quindi cos’è e come funziona nello specifico la magnetoterapia. Tuttavia, c’è da specificare che ci sono casi in cui l’applicazione di questa tecnica non è possibile. Ad esempio è assolutamente controindicata nei soggetti che hanno pacemaker e nelle donne in gravidanza. La magnetoterapia è altresì sconsigliata per chi soffre di cardiomiopatia, neoplasie e ipertensione. 

Infine, per i soggetti con protesi articolari, prima di effettuare la seduta, devono necessariamente sottoporsi ad un controllo per verificare l’escursione articolare, in modo da capire se vi sono processi di fibrosi o ossificazione che rischiano di essere accelerati tramite l’applicazione di questa tecnica. Ad ogni modo, per tutti i soggetti che non rientrano nelle categorie sopracitate, come già specificato poc’anzi, la magnetoterapia è assolutamente sicura e indolore