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Tendinite da Mouse: come prevenirla e curarla

La tendinite da mouse è un disturbo sempre più comune, diffuso soprattutto nella fascia più giovane della popolazione. Si tratta di un problema molto fastidioso che può incidere in maniera negativa sulle prestazioni lavorative. Ecco perché è fondamentale conoscere tutti gli accorgimenti necessari per prevenire il disturbo, che in questo articolo cercheremo di elencare. Prima  però, cerchiamo di capire cos’è nello specifico una tendinite da mouse.

Tendinite da mouse: di cosa si tratta?

Per tendinite da mouse si intende un’infiammazione del tendine abduttore dovuta all’utilizzo eccessivo e scorretto del mouse del computer. In particolare, quando si utilizza questo oggetto, si tende ad avere il braccio fermo e a muovere molto il polso. Questo movimento, a lungo andare, può portare all’infiammazione dei tendini.

Alla base di questi disturbo, però, ci possono essere anche una serie di fattori fisici che ne facilitano l’insorgenza. Ad esempio il problema è molto frequente nei soggetti con muscoli poco allenati.

Esistono diverse tipologie di tendinite da mouse. Si parla infatti di epicondilite, epitrocleite, sindrome del tunnel carpale e di periartrite della spalla. Nel primo caso la parte colpita dall’infiammazione è il gomito e nello specifico i muscoli che servono per la presa. Nel caso dell’epitrocleite, invece, vengono colpiti i muscoli che consentono di effettuare movimenti della mano opposti ai muscoli stessi. La sindrome del tunnel carpale è provocata dalla compressione del nervo che corre nel polso e, infine, la periartrite è dovuta all’infiammazione dei muscoli che mantengono la testa dell’omero nella sua posizione, permettendo ad essa di muoversi.

Tendinite da mouse: cause e sintomi

Alla base del cosiddetto mal di mouse ci possono essere diverse cause. Innanzitutto, è necessario sottolineare che stare davanti al computer per molto tempo è deleterio per l’intero corpo. Nel lungo periodo infatti le conseguenze di questa abitudine possono portare all’insorgenza di patologie gravi.

Ma ad essere colpiti possono essere anche mani e polsi, soprattutto se si tende ad assumere posizioni scorrette e se la sedia e il monitor non sono particolarmente comodi. Tuttavia, la causa più frequente consiste proprio nell’utilizzo continuo del mouse, soprattutto se il gomito non è appoggiato al tavolo nella maniera corretta. Tutto questo comporta un sovraccarico in questa parte del corpo che facilita il disturbo della tendinite.

Il problema può manifestarsi con diversi sintomi. Ecco quelli principali:

  • Dolore al polso;
  • Gonfiore al polso;
  • Formicolii;
  • Sensazione di cattura o aggancio al pollice;

Solitamente i sintomi tendono a diventare più acuti con il movimento e a ridursi con il riposo.

Tendinite da mouse: come curarla

Per curare la tendinite da mouse è opportuno agire in fretta, prima che l’infiammazione possa peggiorare. In questo caso è necessario intervenire con farmaci antidolorifici, bende e fisioterapia.

Nella fase in cui i sintomi sono particolarmente accentuati è consigliato il riposo assoluto. Tuttavia, quando i sintomi iniziano a scemare, può essere utile iniziare ad effettuare piccoli movimenti, sempre sotto la supervisione di un medico.

Per ridurre il dolore può essere utile anche praticare alcuni tipi di attività fisica, come ad esempio lo yoga, indicato anche per consentire un aumento della forza di presa. Altrettanto consigliato è l’agopuntura. Tuttavia, in entrambi i casi, prima di iniziare a praticare queste attività, è necessario sempre consultare il proprio medico.

Prevenzione della tendinite da mouse

La cura migliore è la prevenzione, e questo è valido anche nel caso della tendinite da mouse. A tal proposito, possono essere di estrema efficacia alcuni esercizi atti a rafforzare i muscoli dell’avambraccio. Per raggiungere questo obiettivo, è particolarmente indicato il tennis.

Ma il metodo migliore per non incorrere in questo tipo di disturbo è quello di procurarsi un mouse ergonomico, cioè realizzato con una forma in grado di adattarsi perfettamente alla propria mano, e una sedia comoda.

È inoltre consigliato assumere una posizione corretta, cioè con schiena diritta e gambe perpendicolari al corpo. Bisogna poi poggiare gli avambracci sulla scrivania, in maniera tale da non scaricare il peso esclusivamente sui polsi.